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CAMPIGOTTO INDUSTRIALS

Inaugurazione giovedì 7 marzo alle 18.30
fino al 20 aprile 2024

Adoro le grandi fabbriche e le zone industriali. Rotaie che brillano in controluce, gru come dinosauri, carriponte che sollevano giganteschi pezzi di navi, grovigli di tubi. E poi ciminiere, serbatoi, ingranaggi. Il ventre della bestia è fatto di ferro e luce di fuoco – lurido, caldo e polveroso come la fucina del dio Efesto, il fabbro perfezionista e dall’orrido aspetto che riesce a sposare la più bella, Afrodite, da cui poi verrà tradito.
I macchinari sono d’ogni forma possibile. Alieni d’acciaio. Robot zoomorfi e nevrastenici. Tutto è cupo e potente. Sferzato da lampi, immerso negli acidi. Un universo nascosto, elettrico e nauseabondo. Nel mio immaginario, un misto tra la Coketown nera di fumo descritta da Dickens e la miniera di Stachanov nel tragicamente attuale Donbass ucraino. Le maestranze sono invisibili, della loro operosità non resta che un fantasma stremato dalla fatica. Il paesaggio industriale rimanda alla scienza che travalica ogni limite, al genio di un diverso Rinascimento.

I love big factories and industrial areas. Rails shining against the light, cranes resembling dinosaurs, overhead cranes lifting gigantic pieces of ships, tangles of pipes. And then chimneys, tanks, gears. The belly of the beast is made of iron and light of fire – filthy, hot and dusty like the forge of the god Hephaestus, the perfectionist and horrid-looking blacksmith who manages to marry the most beautiful woman, Aphrodite, by whom he will then be betrayed.
Machinery comes in every possible shape. Steel aliens. Zoomorphic and neurasthenic robots. Everything is dark and powerful. Lashed by lightning, plunged in acids. A hidden, electric and nauseating universe. In my imagination, a mix between the smoke-black Coketown described by Dickens and the Stakhanov mine in the tragically current Ukrainian Donbass. Workers are invisible, what remains of their industriousness is a ghost exhausted by fatigue. The industrial landscape refers to the science that goes beyond all limits, to the genius of a different Renaissance.