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PRESENTAZIONE DEL VOLUME CONNECTION 01

Martedì 24 settembre 2019 ore 18.00

Finissage mostra Iniziamo da qui e Presentazione del volume “Iniziamodaqui. Connection 01”

Saranno presenti il curatore Lorenzo Bruni, Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese

Il volume è una riflessione sull’arte italiana degli ultimi trent’anni con i contributi di Stefano Chiodi, Giacinto Di Pietrantonio, Giorgio Verzotti e Angela Vettese Saranno presenti gli artisti

La Galleria Frediano Farsetti di Milano invita martedì 24 settembre alle ore 18:00 al Finissage della mostra Iniziamo da qui, a cura di Lorenzo Bruni. Ultimi giorni per ammirare la mostra site-specific dei tre artisti emergenti, Catherine Biocca, Giulio Delvè e Diego Miguel Mirabella, e i progetti speciali di Vedovamazzei e Cesare Viel.

Mostra inaugurale di un ciclo triennale dedicato alla ricerca contemporanea dal titolo “Connection”, l’esposizione ha dato vita al volume “Iniziamodaqui. Connection 01” che sarà presentato durante la serata e che offre una panoramica sull’arte italiana dagli anni Novanta ai giorni nostri, attraverso le conversazioni tra il curatore, gli artisti in mostra e alcuni tra i più importanti critici, storici, curatori e direttori di istituzioni museali del nostro Paese: Stefano Chiodi, Giacinto Di Pietrantonio, Giorgio Verzotti e Angela Vettese.

Nel libro che verrà presentato durante il finissage, alla presenza di Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese, i quattro esperti di arte contemporanea, esprimono la loro idea del sistema dell’arte italiano dell’ultimo decennio del Novecento e di come questo periodo abbia influenzato le espressioni artistiche successive e continui a farlo ancora oggi.

Un sistema che ha subito una mutazione, diventando globale, come emerge dalle parole di Stefano Chiodi: “in un mondo in cui le differenze culturali e nazionali stavano diventando irrilevanti, gli artisti si ribellavano all’uniformità, cercavano di produrre differenze”.

Mentre Giorgio Verzotti afferma che “gli anni ʼ90 hanno portato con loro una nuova esigenza di riflettere sulla società. Era soprattutto il momento in cui l’arte non guardava solo verso il futuro in senso avanguardistico, ma si cominciavano a legare i fili con tematiche, atteggiamenti e attitudini tipici degli anni ʼ70”.

Per Angela Vettese “il decennio dei ‘90 è stato caratterizzato da una ritirata strategica in cui avvenivano delle rivoluzioni, diciamo così, più domestiche che globali, nonostante l’arte abbia visto dilatare i propri confini geografici con la fine della supremazia Europa-America. Questo ha portato gli artisti italiani a realizzare operazioni di due tipi: di un apparente disimpegno o di un approccio decisamente politico”.

Giacinto Di Pietrantonio individua alcune peculiarità che distinguono gli artisti attivi negli anni Novanta: “non sono più artisti che lavorano sulla pratica della memoria della storia dell’arte, guardano l’Arte Concettuale e Povera anche se la rileggono attraverso una visione, in qualche modo, esistenziale. Il loro è un cercare di recuperare un rapporto con il sociale coinvolgendo il pubblico”. Mentre “nel passaggio tra gli anni ‘90 e i primi 2000 diviene impellente riflettere sul tema dell’identità personale e collettiva in un mondo globale, ma soprattutto sul tema dei riferimenti culturali che possano dialogare con un pubblico locale e globale”.

La serata del 24 settembre è una nuova occasione per chi ancora non è riuscito a visitare la mostra, Iniziamo da qui, che, analizzando il contesto italiano, si pone come preludio per le prossime esposizioni della Galleria, in cui si troveranno a dialogare artisti di generazioni e nazionalità differenti, per approfondire il tema della trasmissione del sapere in un’epoca in cui gli archivi digitali e portatili hanno reso facilmente accessibili in ogni luogo e in ogni tempo le più svariate espressioni artistiche.