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XL EXTRALARGE – Firenze 12.12.2015 – 30.01.2016

invito_XL_NLLa caratteristica che accomuna le opere selezionate per questa esposizione è la volontà degli artisti di modificare e alterare i rapporti spaziali e le proporzioni a cui siamo abituati. In questo modo ci presentano la realtà da un punto di vista differente, da una prospettiva nuova, come se noi la vedessimo attraverso le lenti di un binocolo o un potente microscopio.
Due sono le modalità che hanno scelto: la prima è quella di ingrandire oggetti della vita quotidiana, tolti dal loro contesto naturale e inseriti in una dimensione diversa. È il caso, ad esempio della Stilografica realizzata nel 2006/2007 da Antonio Lo Pinto, in marmo nero del Belgio, bronzo lucidato, marmo di Carrara statuario, onice e acciaio inox (cm 450x200x30). L’effetto ottenuto è simile a quello ricercato negli anni Settanta dagli esponenti dell’iperrealismo: quando guardiamo questi oggetti, non pensiamo più al loro aspetto pratico, ma ci concentriamo sulla forma, sul colore e sui rapporti spaziali con la realtà che li circonda. Allo stesso modo rimaniamo disorientati di fronte all’enorme collana di Perle nere che Antonio Lo Pinto ha realizzato nel 2006/2008 in marmo nero Marquinia e cavo in acciaio inox: sono 34 sfere di misura variabile, con un diametro che va da dieci a trenta centimetri. Anche in questo caso i rapporti spaziali sono deformati e creano degli effetti visivi (ed emotivi) nuovi, a noi sconosciuti.
La seconda modalità è data dalle opere di grandi dimensioni, come ad esempio il Bosco autunnale di Piero Gilardi (poliuretano espanso dipinto, cm 202×308) o Senza titolo di Enzo Cucchi (ferro battuto, lavorato a fiamma e dipinto a gomma, cm 292×635), opere pensate per ambienti molto vasti, che ci spingono a riflettere sul nostro rapporto con le cose che ci circondano, nei confronti delle quali siamo spesso distratti o indifferenti. Tra gli altri motivi di interesse segnaliamo inoltre la presenza di tre sculture di Raffaello Tesi. La prima, intitolata America (L’impegno), del 2013-2014 è un omaggio alla volontà di rinascita dei cittadini statunitensi dopo gli attentati dell’11 settembre 2001; la seconda, del 2008, ci mostra una Gamba, simbolo delle corse di ragazzi; la terza, intitolata Revolver (Riflessioni), del 2011-2012, presenta agli spettatori una penna stilografica ed una pistola, invitandoli a riflettere e a meditare sul modo di dire …”ne uccide più la penna che la spada”. Ricordiamo infine God, il grande graffito a pittura spray di Toxic, Mao Wallpaper di Andy Warhol, con il volto di Mao Zedong ripetuto più volte e trasformato in elemento decorativo, NO, una scultura in legno di Santiago Sierra, la grande Palma di Mario Schifano, Il desiderio è dell’ombra n. 3 di Omar Galliani e Chez Picasso, un omaggio irriverente e divertito di Enrico Baj.

Alcune delle opere esposte
Enrico Baj, Chez Picasso, 1969, acrilico, collage, ovatta, passamaneria, decorazioni e plastica su tela, cm 146×114
Massimo Barzagli, Conto le foglie del bosco, 2009/2010, photograms, impressione luminosa di rami su carta fotografica e strutture in legno, quattro pannelli di cm 267×54
Piero Gilardi, Bosco autunnale, 1985, poliuretano espanso, cm 202×308
Antonio Biasucci, Vacca n. 7, 1999, Varanasi, stampa lambda su alluminio, es. 1/7, cm 90×141
Maurizio Cannavacciuolo, Tossinfezione alimentare, 1995, olio su tela, cm 201×200,5
Enzo Cucchi, Senza titolo (1989), ferro battuto, lavorato a fiamma e dipinto a gomma, cm 292×635 (4 elementi)
Fabio De Poli, La collana strappata, pittura vinilica su carta catramata applicata su tela, cm 140×98
Omar Galliani, Il desiderio è dell’ombra n. 3, 1987, tecnica mista su tela, cm 231×231
Robert Indiana, Amor, 1988, scultura in alluminio policromo, esterno blu / interno rosso, es. 5/6, cm 104×96,5×50,8
Antonio Lo Pinto, Giuliano dei Medici, 2012/2013, bronzo lucidato e marmo di Carrara statuario, cm 40x35x50
Antonio Lo Pinto, Il Sigillo di Adriano, 2009, bronzo lucidato e marmo di Carrara statuario, cm 40x35x45
Antonio Lo Pinto, Perle nere, 2006/2008, marmo nero Marquinia e cavo in acciaio inox, misure variabili (34 sfere da dieci a trenta centimetri di diametro)
Antonio Lo Pinto, Stilografica, 2006/2007, marmo nero del Belgio, bronzo lucidato, marmo di Carrara statuario, onice e acciaio inox, cm 450x200x30
Mattia Moreni, L’umanoide perderà prima i piedi poi le mani … Perché?, 1993, tecnica mista su tela, cm 183×300
Mario Schifano, Palma, smalto su tela, cm 200×100
Santiago Sierra, NO, Lucca, Italia, luglio 2009, scultura in legno marino e pittura nera, es. 4/7, cm 100x138x20
Raffaello Tesi, America (L’impegno), 2003/2004, scultura in acciaio inox, cm 162x109x105
Raffaello Tesi, Revolver (Riflessioni), 2011/2012, scultura in acciaio inox con base in legno, cm 85x99x99
Raffaello Tesi, Gamba (Zuava, corse di ragazzi), 2008, scultura in acciaio inox, cm 105x40x48
Toxic, God, 2006, pittura spray su tela, cm 150×205
Davide Tranchina, Natura morta – arance 1, 2000, c-print su carta Kodak e plexiglass, es. 3/3, cm 90×90
Andy Warhol, Mao Wallpaper, 1974, serigrafia su carta da parati applicata su tela, cm 188,5×209

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