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Giorgio Morandi, pittore di luce e silenzio 50 dipinti dal 1919 al 1963, 2 aprile – 31 maggio 2011

CON UN’ IMPORTANTE MOSTRA  DEDICATA A GIORGIO MORANDI SI INAUGURA IL NUOVO SPAZIO DELLA GALLERIA FREDIANO FARSETTI A FIRENZE

Una nuova sede

La Galleria Frediano Farsetti intende incrementare la sua attività espositiva, affiancando alla sede di Cortina d’Ampezzo un nuovo spazio, all’interno del Palazzo Adami-Lami, un prestigioso edificio storico di Firenze, sul Lungarno Guicciardini, di fronte a Palazzo Corsini, a due passi da via Tornabuoni e Ponte Vecchio.

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La mostra

La mostra inaugurale, dal 2 aprile al 31 maggio 2011, sarà dedicata a Giorgio Morandi: un’ampia antologica che comprende circa cinquanta dipinti, che ripercorrono tutto l’arco della sua produzione artistica.

La scelta dell’artista bolognese non è casuale, ma si inserisce perfettamente nel progetto artistico e culturale, che la galleria Farsetti ha seguito in questi decenni.

Tale attività è rivolta ai principali esponenti del Novecento, sia italiani che stranieri: tra i tanti esempi è sufficiente citare la mostra “Pellizza Da Volpedo e Balla (Dal Divisionismo al Futurismo)”, del 2000, “Pablo Picasso e alcuni amici a Parigi”, del 2001, “Giorgio de Chirico romantico e barocco”, del 2001, “Filippo De Pisis artista d’Europa”, del 2001, “Modigliani: disegni e acquerelli”, del 2002, “Mario Sironi”, del 2002, “Aria di Parigi, tre toscani a La Ruche: Soffici, Modigliani, Viani”, del 2003, “Soutine, Kisling, Utrillo e la Parigi di Montparnasse”, del 2003, “Dalì all’eternità”, del 2004, “Lucio Fontana, un maestro e le sue tecniche”, del 2005, “Golden Venice da Guardi a Fontana”, del 2007, “Da Fontana a Castellani: artisti oltre la forma”, del 2010.

Tra le mostre che la Galleria Farsetti ha dedicato a Giorgio Morandi si ricordano quelle tenutesi a Focette nell’estate del 1980 e nell’estate del 1989 a Focette, Cortina D’Ampezzo e Milano. Quest’ultima, intitolata “A Prato per vedere i Corot” approfondiva i rapporti epistolari tra Giorgio Morandi e Ardengo Soffici. Nel 1964 il pittore bolognese rispose ad un’intervista di Arnaldo Beccaria ricordando: “Quando avevo diciannove vent’anni, in quell’età, ch’è la più importante per la nostra formazione, noi giovani trovammo per la nostra cultura il terreno già dissodato proprio per merito di Soffici. Fu lui a indicarci le strade che a quel tempo s’aprivano davanti a noi”.

Questo filo che lega Morandi con Soffici e più in generale con la pittura toscana è il motivo che ha spinto la Galleria Farsetti a dedicargli una nuova mostra, ancor più consistente delle precedenti, proprio nel capoluogo toscano.

Una rassegna così ampia e vasta, a carattere prevalentemente didattico, può costituire un’ottima occasione per chi desidera conoscere l’opera dell’artista bolognese, ma anche un’opportunità per un approfondimento critico, grazie alla possibilità di ammirare e studiare, dal vero, dipinti che provengono da collezioni private e che, proprio per questo, sono difficilmente accessibili al pubblico.

Giorgio Morandi

Giorgio Morandi nasce a Bologna il 20 luglio 1890. Nel 1913 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna: studia con molta attenzione l’arte antica e quella a lui contemporanea, confrontandosi con le esperienze dei principali esponenti delle avanguardie europee. Ha contatti con Ardengo Soffici e conosce Osvaldo Licini; visita la Biennale di Venezia e altre esposizioni a Roma e Firenze.

Nel 1913 espone per la prima volta alla “Secessione Romana”. Il 1917 è per lui un anno difficile, tormentato dai problemi di salute, che gli impediscono quasi del tutto di dipingere, e preoccupato dalle notizie sulla guerra. É però un utile periodo di meditazione e di riflessione che lo porta, l’anno dopo, ad eseguire una decina di dipinti molto vicini alla poetica metafisica.

L’incontro con le opere di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà gli permette di fondere l’insegnamento di Cézanne, la tradizione pittorica del Trecento e del Quattrocento (in particolare Giotto, Masaccio e Piero della Francesca) e le novità stilistiche dei Futuristi, a cui si era accostato alcuni anni prima.

Nel suo cammino di ricerca espressiva l’esperienza metafisica dura meno di un biennio, ma costituisce una tappa significativa per tutta l’opera successiva perché gli insegna il rigore delle forme e le atmosfere assorte e meditative. Nel novembre del 1918 conosce Mario Broglio e si avvicina al gruppo di “Valori Plastici”, con il quale espone a Berlino nel 1921, anche se preferisce proseguire autonomamente le sue personali ricerche poetiche. Nel 1930 gli viene assegnata la cattedra di Tecniche dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove insegna per 27 anni. Nel 1939 espone 42 dipinti alla Quadriennale di Roma.

Durante gli anni della seconda guerra mondiale vive a Grizzana; nel 1948 partecipa alla XXIV Biennale di Venezia. Nei decenni seguenti raggiunge la piena maturità espressiva ed esegue le sue famose serie di dipinti dedicate ai Paesaggi, ai Cortili di via Fondazza, ai Fiori e soprattutto alle Nature morte.

Giorgio Morandi muore a Bologna il 18 giugno 1964.

Comunicato stampa